L’unico peccato imperdonabile è non essere felici, chissà perchè gli era venuta in mente quella frase, l’aveva sentita dire decine di volte dalla sua professoressa di filosofia del liceo. Farsi assumere come cameriere su una nave da crociera poteva essere un’occasione per stimolare la sua voglia di felicità. Si mise a ridere da solo. La porta a vetri si aprì, Nico entrò nella hall dell’hotel. Forse l’unico vero peccato è parlare di felicità, e la sua professoressa di filosofia ne era la prova, aveva i segni della tristezza stampati sul viso. Era in anticipo di un quarto d’ora sull’orario di inizio del colloquio. Si guardò intorno, vide un foglio bianco appiccicato ad una parete con la scritta “colloquio bea s.r.l. secondo piano”, e una freccia nera ad indicare la direzione. Salì le scale, non ricordava il nome della società, ricordava solo il nome della nave da crociera, si chiamava Dottor Doolittle. Raggiunse il secondo piano , trovò un altro foglio bianco sulla parete